Lo scopo dell’allestimento è illustrare principi, strumenti, esempi e risultati della meticolosa opera di ricomposizione di informazioni, dati e nozioni resa oggi possibile dall’applicazione delle scienze allo studio dei reperti.
Cos’è in grado di raccontare un oggetto di sé? I nostri sensi ce ne restituiscono aspetto, dimensione, forma, colore, oltre alle tracce che l’uomo, la natura o il tempo vi hanno impresso. Eppure tutto ciò non è sufficiente a svelarne l’intera storia e il ciclo di vita. L’archeometria rende possibile interrogare gli oggetti: grazie alla crescente interazione con le competenze della chimica, della fisica o della radiologia, il patrimonio materiale della collezione del
Museo Egizio rivela di sé elementi e notizie altrimenti inaccessibili.
Uno strumento immersivo, sviluppato da alcuni studenti del corso di laurea in Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione del Politecnico di Torino in collaborazione con lo studio creativo Robin Studio, che, utilizzando fotocamere a 360°, hanno realizzato una riproduzione 3D dell’esposizione. Grazie al
virtual tour sarà così possibile esplorare le sale espositive e le vetrine ospitate, “navigandone” tutti gli elementi, dai video ai singoli reperti, da qualunque dispositivo.
È possibile approfondire i temi della mostra anche nella Playlist “
Archeologia Invisibile” su
YouTube. I video con interviste ai ricercatori, raccontano le archeometriche che hanno permesso di riscoprire la biografia degli oggetti.
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