Visibili per la prima volta 25 thangka databili tra il XVII e il XIX secolo. Il termine “thangka” indica un tessuto dipinto che può essere arrotolato: i dipinti sono eseguiti a tempera, il supporto è una mussola di cotone e la base di preparazione è realizzata con una mistura di gesso e caolino. I dipinti sono considerati oggetti sacri non solo perché presentano soggetti religiosi e simboli pertinenti alla complessa iconografia buddhista tantrica, ma anche perché fungono da supporto concreto alla meditazione.
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