Terra di confine, di passaggio di contrabbandieri, di pellegrini, di eserciti. E poi la strada del sale, la via Francigena, il Chemin de la Ramasse, il Chemin des Marrons, la ferrovia Fell, l’Esilio e il Glorioso Rimpatrio dei Valdesi. Accanto a queste suggestioni di possibili percorsi, l’ecomuseo intende affrontare gli aspetti più propriamente etnografici, legati ai mestieri della montagna - la lavorazione del latte, la fienagione, i portatori, le guide - e alle tradizioni popolari - le feste, le leggende, i costumi locali. Un ulteriore obiettivo di questo progetto museale è la creazione di un osservatorio sull’arte contemporanea, capace di interpretare le caratteristiche del territorio, lo spirito del luogo, le suggestioni che un ambiente montano può generare. I primi interventi hanno riguardato i locali dell’ex dopolavoro, che è divenuto sede del Centro di documentazione per la ricerca storica ed etnografica, oltre ad ospitare un salone polifunzionale e un bar ristoro. Uno spazio espositivo su temi legati al mondo del lavoro è allestito nell’ex mulino, mentre l’antico forno comunale, recuperato di recente, illustra le tecniche antiche di panificazione. Da ultimo, all’ingresso del villaggio è stata collocata una mostra en-plein air dedicata alla Ferrovia Fell, che tra il 1866 e il 1871 collegò Susa con Saint-Michel de Maurienne, la quale rimanda alla mostra permanente allestita presso l’ecomuseo. Infine, il completo recupero dell’alpeggio situato alla Piana di San Nicolao, situata ai piedi del valico del Moncenisio, consentirà la realizzazione di un laboratorio caseario.