Situata nel comune di Borgone di Susa, a circa 40 km da Torino e a metà strada tra la statio ad Fines di Malano di Avigliana e Susa, in un’area boschiva su uno sperone roccioso in gneiss a ridosso di un massiccio montuoso che chiude sul versante N la stretta valle percorsa dalla Dora Riparia.
E’ una edicola rupestre con all’interno raffigurata una figura a braccia aperte che la tradizione popolare ha voluto identificare con Maometto.
E’scolpita a bassorilievo sulla parete rocciosa entro cui è raffigurata una figura maschile, vestita da una corta tunica e un mantello, con entrambe le braccia sollevate verso l’alto e reggenti due oggetti di non facile identificazione, posta su una base parallelepipeda; in basso, alla destra del personaggio, si trova una figura animale identificabile con un cane. Questo elemento rappresenta un attributo proprio di una specifica divinità del pantheon romano: il dio Silvano, identificazione confermata dai due attributi che la figura maschile regge in mano e che andrebbero interpretati come un falcetto e una fronda. Interessante, anche se di difficile lettura per il cattivo stato di conservazione risulta anche l’iscrizione presente sul timpano che sembra potersi interpretare come una dedica alla divinità da parte di un certo Lucius Vettius Avitus.
Databile al II sec. d.C., identificherebbe un antico luogo di culto a Silvano, collegato alla funzione protettrice del dio in una zona dove sono documentate, oltre ad attività silvopastorali, anche attività di cava e miniera.
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