Sorto nella parte antica del paese come
residenza dei sai conti Valperga di Masinoignori di Caluso, ne occupava una posizione dominante in quanto era situato lungo il lato meridionale dell’unica piazza allora esistente.
Nel corso dei secoli esso ha subito numerose trasformazioni che ne hanno via via ingrandito la struttura e di conseguenza il prestigio.
Il suo porticato esterno verso la piazza ed uno interno verso il cortile, fu fatto costruire nella seconda metà del XIII° secolo dai
conti di Biandrate, signori di Caluso. Questi ne mantennero la proprietà anche dopo aver ceduto il feudo calusiese a Filippo di Savoia-Acaja. A metà
Cinquecento essi lo vendettero ai Morra, consignori di Candia , i quali sul finire del secolo, dopo la sua ristrutturazione con chiusura del portico verso la piazza, lo alienarono a loro volta ai Valperga di Stremi, che nel frattempo avevano acquisto il feudo di Caluso, elevato allora a marchesato.
Agli inizi del
Seicento passò come bene dotale ai conti Scaglia di Verrua, i quali, pur utilizzandolo come residenza estiva, vi compirono notevoli lavori di abbellimento. Sul lato di Ponente vi fecero costruire una manica lunga per il personale di servizio e per separare la parte rustica con le scuderie ed i magazzini dagli appartamenti signorili, mentre su quello di Levante vi fecero impiantare un giardino. Nella seconda metà del secolo si provvide alla decorazione delle sale del piano nobile.
Estintasi la famiglia Scaglia di Verruca ad inizio
Settecento, seguì, per la successione, una lunga vertenza giudiziaria che si concluse solo nel 1729 con l’assegnazione del feudo di Caluso e del relativo palazzo nobiliare che ne ampliarono notevlmente l’edificio con il raddoppio del corpo di fabbrica verso il cortile e il suo innalzamento di un piano e lo dotarono dii un giardino più ampio acquisendo le proprietà limitrofe.
Nella prima metà dell’
Ottocento i beni calusiesi dei Valperga di Masino passarono per successione ereditaria ai
conti Costa della Trinità ed ai marchesi Alfieri di Sostegno.
Nel
1869 la proprietà del palazzo e dell’annesso giardino
fu venduta all’ing. Pietro Spurgazzi, affermato ispettore del Genio Civile ed esperto nelle costruzioni ferroviarie che aveva contribuito a far modificare il primitivo tracciato della Ferrovia Chivasso-Ivrea portandola a Caluso. Anche lo Spurgazzi fece eseguire in questo suo palazzo calusiese una serie di lavori di ristrutturazione per adattarlo alle nuove esigenze.
Successivamente,
nel 1951,
il Comune di Caluso lo acquistò dagli eredi.
Dal 1989 è la prestigiosa sede degli uffici comunali e dal 2005 è altresì sede dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.