Collocata nel 1837 negli spazi dell’
Accademia Albertina di Belle Arti, la Pinacoteca fu costituita con finalità dichiaratamente didattiche, come attestano i due importanti nuclei che fin dalle origini la compongono: la quadreria dell’Arcivescovo Vincenzo Maria Mossi di Morano, ricca di oltre duecento dipinti, e la collezione di cinquantanove cartoni cinquecenteschi di
Gaudenzio Ferrari e della sua Scuola, donata da Carlo Alberto. L’uno e l’altro nucleo dovevano infatti, per esplicita volontà dei donatori, farsi parte integrante dell’educazione artistica degli allievi.
Le prime cinque sale sono dedicate ai dipinti della collezione Mossi di Morano, con artisti del Quattro-Cinquecento di scuola fiorentina, come Filippo Lippi, e piemontese, quali Martino Spanzotti e Defendente Ferrari; pittori caravaggeschi come Bartolomeo Cavarozzi e Mattia Preti; fiamminghi e italiani del Seicento e paesaggisti del Sei-Settecento.
L’ambiente successivo segna una sorta di cerniera tra la donazione Mossi di Morano e gli ambienti dedicati alla storia dell’Accademia, accoglie infatti le copie di dipinti celeberrimi – di Caravaggio, Guido Reni, Rubens – che formano una sorta di Olimpo dei Maestri ritenuti eccelsi dalla cultura classicista e Accademica.
La seconda parte del percorso espositivo è dedicata alle opere di maestri e allievi dell’
Accademia torinese del Settecento e del primo Ottocento e ad altre importanti donazioni e acquisizioni.
Da dicembre 2019 è stato aperto il nuovo allestimento della
Sala dei Cartoni Gaudenziani che presenta la straordinaria raccolta di Cartoni del Cinquecento piemontese che fu donata da Carlo Alberto alla Regia Accademia di Pittura e Scultura nel 1832. Si tratta di una collezione unica al mondo per numero e rilievo dei disegni, riferiti ai capolavori di Gaudenzio Ferrari e della sua scuola.
Non occorre prenotare.